In questo periodo in cui alla televisione si è parlato fin troppo di una vecchia regina e di un nuovo re, a me sono venute in mente due cose: la vecchia canzone “Il re d’Inghilterradi Nino Ferrer (quello di “Vorrei la pelle nera”) e l’insistenza con cui, certi media, stanno provando a condizionarci per indurre l’anacronistica e assurda necessità di “un capo”.
Ho deciso che ci avrei lavorato in classe per capire come la vivono e la pensano i bambini e le bambine di terza elementare che sto frequentando.
Dopo aver constatato che tutti sapevano la notizia della regina Elisabetta e di re Carlo, ho chiesto se gli sarebbe piaciuto essere Re.
In 5 hanno detto che gli sarebbe piaciuto, gli altri 17 no.
Queste le loro risposte
IO VORREI ESSERE UN RE PERCHÉ…
Così posso comandare i miei schiavi che mi servono, mi ascoltano e mi fanno i soldi mentre io mi riposo sul trono pieno di brillantini sbrilluccicosi.
Avrei i soldati che mi difendono nelle battaglie. La prima cosa che farei è ordinare la pizza ogni sabato a tutti i cittadini.
Voglio aiutare i poveri offrendogli un lavoro.
I re hanno il cibo buonissimo e poi sarei ricco per aiutare i poveri.
Ordinerei ai miei schiavi di portarmi da mangiare. La prima cosa che farei è indossare la corona.
Così posso aiutare tutte le persone che hanno bisogno di soldi e di cose per vivere.
IO NON VORREI ESSERE RE PERCHÉ…
Non voglio comandare gli schiavi.
Non avrei amici.
Dovrei stare sempre seduto sul trono senza far nulla perché farebbero tutto i servitori.
Non voglio dare ordini perché non voglio far faticare le persone.
Non voglio essere ricco perché non saprei dove mettere i soldi.
Non voglio dire agli altri cosa fare.
Mi piace fare le cose da solo.
Non voglio essere cattivo.
Non voglio diventare perfettino.
Non voglio dare ordini alle persone.
Non voglio stare in un castello.
Qualcuno potrebbe attaccarti, distruggere il tuo regno e farti del male; questa cosa non è bella.
Non avrei compagni con cui giocare.
Non voglio comandare tutti e non voglio che tutti mi stiano addosso.
Mi piace aiutare le persone.
Non voglio trattare male i servi.
Voglio stare a casa mia con la mia famiglia.
Quindi ho chiesto ai bambini e alle bambine di trovare delle parole che iniziano con RE e di dirmele separando la sillaba RE dal resto affinché pronunciando le due parole,  queste sembrino il nome di un nuovo RE.
Hanno trovato queste: Re Cupero, Re Cinto, Re Gista, Re Gola, Re Gina, Re Tino, Re Stare, Re Mare, Re Nato, Re Setta, Re Plica, Re Cente, Re Clamo, Re Gistro, Re Stituito, Re Stauro, Re Cord, Re Gione, Re Ato, Re Parto, Re Gala, Re Ma, Re Azione, Re Ali, Re Citare, Re Capito.
Poi ho chiesto di selezionare quelle che, una volta divise, mantengono due significati: quello di RE ed un altro. Hanno trovato queste: Re Mare, Re Tino, Re Stare, Re Nato, Re Setta, Re Parto, Re Gala, Re Ma, Re Azione, Re Ali, Re Citare, Re Bus, Re Capito.
Ho chiesto quindi di descrivere brevemente la caratteristiche principale di alcuni di questi RE. Eccone alcune che hanno scritto:
Re Nato è un re giovanissimo, appena nato.
Re Mare è il sovrano del mare.
Re Stare sta sempre seduto sul suo trono.
Re Tino è un re pescatore.
Re Ma è un re pieno di dubbi.
Re Ali è unico perché sa volare.
Re Gala è un re molto generoso.
Re Parto è sempre in partenza per luoghi lontani.
Ora abbiamo materiale sufficiente per inventare una storia in classe…
Vedremo quale storia si inventeranno; io, vigilando, lascerò che siano loro a farlo.
Spero solo, visto il periodo “nero”, che non vogliano rendere protagonista della loro storia un Re Duce; in quel caso bisognerà trovare il modo di inserire la Re Gola del Re Clamo per Re Spingerlo e Re Settare l’intero sistema.